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Una notte di mezza estate |||


di ImBadBoy
14.01.2010    |    19.349    |    2 7.7
"Rimango seduto ed iniziano i fuochi..."
Era una sera di Agosto di un anno fà.
Abbronzati dal sole salentino, appena usciti dalle docce, profumati, maglietta e pantaloncini; correvamo con i miei amici per arrivare in spiaggia a quel concerto tanto atteso da me di canzoni africane.
La musica era alta. il sound delle canzoni afro si era impossesato di me, il ritmo suonava nel mio sangue, la mia voce a sguarcia gola emetteva sonore vocali a ritmo, ballavo, danzavo lasciandomi trasportare. avevo tolto il mio infradito e immerso i miei piedi nella sabbia umida, bagnata dalla salsedine del mare, ancora tiepida dal cocente sole di agosto. saltavo con la sabbia tra le dita, mi divertivo con i miei amici, ero tra le prime file quando salto ancora una volta e cado su di un piede del ragazzo accanto a me. mi appoggio sulla sua spalla e gli chiedo scusa | lui con tono serio e da rimprovero mi dice che "dovrei stare più attento e di darmi na calmata ". io con uno sguardo quasi indignato mi volto e continuo a ballare, saltavo, danzavo, ma pensavo a quella voce cosi autorevole che mi aveva rimproverato, a quel ragazzo cosi mediterraneo dalla pelle olivastra e occhi profondi e neri ma gli volgo le spalle non ho il coraggio di guardarlo quando, dopo un salto, cado di nuovo sul piede di quello accanto. ecco mi son detto dentro di me, mentre mi facevo coraggio per girarmi e chiedergli nuovamente scusa, ora me mena :). mi giro e non c'è più. cera un ragazzetto più strampalato di me che si dimenava che mi sorride e mi dice tranquillo non ti preoccupare. non lo avevo più accanto, ora sentivo il vuoto affianco di quella sua presenza così ingombrante e autorevole. lo cerco con lo sguardo tra la folla ed era li accanto al palco nell'ultima fila stretto alla sua ragazza, fermo impalato ad ascoltare, freddo nonostante fosse estate. mi fermai un attimo e dissi tra me e me "ma divertitevi e fatemi un sorriso. cazzo, che palle quei due". li abbandonai al loro destino e continuai a ballare con i miei amici ma non sapevo che il destino ci avrebbe fatto incontrare da li a poche ore con lui Alberto e che sarebbe stata una splendida nottata.
La musica è finita, mi siedo sulla sabbia sudato in attesa dei fuochi d'artifiio sul mare. rimango solo, i miei amici vanno verso il bagnaasciuga per vederli bene mentre nascono dalle acque, lanciati da abili fuochisti da barchette in riva. mentre sono seduto li che riprendevo fiato, passa lui solo lanciandomi uno sguardo indignato gli dico "scusa per prima ma preso dall'euforia della musica mi so lasciato andare". con un tono secco ripete "dovresti stare più attento potevi farmi male" a quel punto stizzito gli dico "che dovrebbe divertirsi di più,che siamo al mare in estate in ferie divertiamoci! abbiamo un anno per romperci le palle anche qui al mare me le devi rompere?" . zitto raggiunge la sua ragazza, che mi guardava con un aria skizzinosa e da superiore, l'abbraccia e stanno per andarsene quando intervengo ancora e dico "stanno per iniziare i fuochi d'artificio ve li perdete?". lì vedo una cosa: lui vuole rimanere e chiede a lei di rimanere ma lei no è stanca, ha sonno e vuole andare a dormire. hanno un piccolo litigio, lei si volta e va via, lui mi guarda con un aria "che posso farci?" e la segue. io sorrido e gli faccio segno con la mano "io rimango qua. ciao ciao" quasi come un capriccio tra bimbi io rimango e tu no :D. rimango seduto ed iniziano i fuochi... bellissimi. ad un tratto una voce:
"posso sedermi?" è Alberto il ragazzo di prima; io incredulo, lui si accomoda sul suo asciugamano ed in silenzio guardiamo i fuochi. lo avevo di nuovo lì accanto ma questa volta la sua presenza non era cosi ingombrante, ma piacevole. stiamo tutto il tempo con la testa in aria occhi spalancati a guardare i fuochi a dire soltanto "hoooooo che bello questo" "wow". finiti gli chiedo della sua ragazza e mi dice che l'ha accompagnata a casa e lui è tornato a vedere i fuochi perche gli ricordano l'infanzia. mi chiede se voglio una birra, così saluto i miei amici e vado al bar con lui. io sempre più sbigottito da questo suo comportamento. seduti al tavolino senza alcuna domanda inizia a parlarmi del suo rapporto con la ragazza dei suoi problemi, che lei è una tipa molto precisina, ha le sue regole, odia la sabbia e stasera era nervosa perche lui l'aveva portata al bellissimo concerto sulla sabbia, era infastidita dalla troppa gente e via dicendo... tanto che lui l'ama ma spesso si sente succube di lei e mi chiede scusa se ha reagito in maniera poco carina quando gli ho solo pestato un piede. a quel punto gli faccio solo una domanda: "perchè mi stai raccontando queste cose a me un perfetto sconosciuto" e lui a sorpresa mi dice "perchè appunto sei un perfetto sconosciuto che mi ha messo gioia e felicità nel vederti ballare in maniera cosi libera,e mi hai colpito quando mentre mene andavo mi hai detto io rimango così son tornato, hai ragione siamo in ferie e voglio rilassarmi". era cambiato completamente, non era piu il ragazzo autorevole di prima ma un bimbo. un micino che stava li difronte a me a farmi le fusa, lo stavo adorando :D.
Alberto ha 28 anni, la mia stessa età, è più alto di me sarà 1.90, abbronzatissimo sopracciglie folte che come una cornice inquadrano i suoi occhi neri, intensi e profondi, ha le mani grandi le spalle dritte e larghe, un ciuffo di peli escono dalla sua maglietta binaca scollata a V. io lo ascoltavo ma con la fantasia andavo oltre. lo desideravo, avevo l'ormone she mi sobbalzava nelle palle ed il mio cazzo iniziava ad indurirsi.
Mentre parlava arrivano i ballerini del concerto, un gruppo di ragazzi e ragazze africani. volevo congratularmi con loro così convinco Alberto ad andare insieme da loro. mi avvicino iniziamo a parlare con loro a ridere a scherzare, anche Alberto rideva con il suo sorriso perfetto e denti bianchissimi. parte una musica di Miriam Makeba e i ballerini inziano a ballare spinti dal sound irrefrenabile, coinvolgono anche me che mi do alla pazza gioia e io coinvolgo Alberto che si lancia ance lui :D. mi afferra prima una ragazza poi un fantastico ragazzo di colore, dal fisio scolpito, un marmo nero scolpito da michelangelo. mi stringe tra le sue braccia e mi porta in paradiso tra passi tribali e movenze etniche. non smettevo di ridere e di divertirmi mentre accarezzavo quel corpo tonico e facevo scivolare la mia mano sulla sua schiena e sul suo culo turgido di ebano. era una frensia uncia. finisce la musica loro stanchi ci salutano e vanno via, Alberto mi guarda con un sorriso interminabile a 32 denti e mi dice
"andiamo a farci il bagno?" "è calda questa notte non lo faccio da quando ero piccolo... dai dai dai andiamo". mi tira per un braccio e arriviamo sulla sabbia.

Eravamo li dove poche ore prima ci eravamo scontrati. nelle vicinanze non c'è nessuno, lui inizia a spogliarsi con velocità dalla voglia di tuffarsi e anche preso da un goccio di alcool in più che avevamo nel sangue. si toglie la maglia scoprendo un torace villoso e tonico, due petti gonfi con in cima due piccoli capezzoli duri, come pini in vetta a montagne. lo fissavo ero quasi eccitato, nelle palle un fremito mi si muoveva e saliva sulla punta della mia cappella all'idea che magari si sarebbe tolto anche il costume o le mutande e rimaneva nudo li di fronte a me. si abbassa il pantaloncino, il mio cuore impazza, un paio di mutande anni 70 a fascia larga bianche. è di spalla e intravedo le forme del suo culo piccolo alto tondo sodo. si toglie anche le mutande lasciando intravedere il segno dell'abbronzatura sulle sue chiappe da favola; io ormai ho il cazzo in tiro, non so come fare, penso, aspetto che si tuffi e poi lo raggiungo in un balzo. si gira mostrandomi quel suo pisellone a penzoloni tra le gambe, immerso tra una foresta di peli neri, le palle ciondolano. si tocca, si sistema il prepuzio che aveva scoperto il glande, io non potevo fare altro che guardarlo e desiderarlo ma ero ancora vestito. si avvicina in fretta mi dice "che ci fai ancora vestito...sbrigati". in un salto mi butta per terra e urla " ora ti spoglio io " inizia una lotta tra me e lui ci riempiamo di sabbia, ci strofiniamo ci scontriamo, io sempre più eccitato, ormai ero al massimo dell'eccitazione il mio cazzo urlava di piacere. mi toglie la maglia. mi sfila i pantaloni e si accorge della mia erezione. si ferma un attimo e continua a spogliarmi, sono nudo sotto di lui eccitato con il mio cazzo duro stretto sulla sua coscia. esclama "ti fa uno strano effetto a te l'alcool" sorride e mi fa i complimenti "hai però un bel cazzone bravo" mi prende per buttarmi in acqua, mi libero ... mi stringe da dietro , sento il suo uccello sul mio culo, le sue braccia sul mio petto, il suo respiro affannoso sul mio collo, mi lascio buttare in acqua e subito dopo lui mi raggiunge. iniziamo a giocare in acqua quando ad un tratto nel gioco io gli prendo l'uccello in mano, gli stringo le palle e lui si ferma immobile a guardarmi. ecco di nuovo lo sguardo fiero e autoritario di prima. mi avvicino lo stringo a me, appoggio il mio cazzo duro a pelo dell'acqua sulla sua coscia ed inizio a segarlo, dopo un secondo di suo smarrimento mi fa "ecco perchè eri eccitato prima! non era l'alcool ma sono io che ti eccito" gli sorrido appoggio la mia testa sulle sue spalle ed inizio a leccargli il collo, lui sorride, è fermo inpalato, è tutto nuovo per lui, ma il suo cazzo inizia a crescere tra le mie mani, si fa sempre piu duro, sempre piu lungo, raddoppia triplica, cresce ancora; nel massimo dell'eccitazione ho in mano un cazzo di 20 cm turgido duro un pò ricurvo, una cappella rossa grossa sanguinea, bagnata dalle lievi onde del mare. lui è ancora immobile con gli occhi chiusi e la testa appoggiata sulla mia che continuo a leccargli il collo quando ecco che mi stringe a sè. arma il suo braccio dietro la mia schiena, mi tira sul petto, sento i turgidi capezzoli sul mio petto, il suo pelo bagnato che sfrega contro il mio, il suo cazzo urlante sbatte sul mio inguine, mi guarda e dice "hai reso questa sera unica , mi stai dando emozioni mai provate, sto troppo bene con te voglio viverle fino in fondo" e mi bacia. un bacio salato , dalle nostre bocche piene di salsedine. ormai siamo un tutt'uno. la sua lingua scende nella mia gola cercando la parte più intima di me, la mia lingua guarnisce quelle sue labbra disegnate e quell'incavo cosi caldo e bagnato. le mie mani scendo con forza lo stringono a me, scendono sul suo culo sodo, tanto desiderato prima, è piccolo, alto entra quasi una chiappa per mano, ma è duro tonico, due meloni pieni di piacere. con l'acqua a mezza coscia scendo su quella colonna troiana che si erge impetuosa in messo alle gambe, riempe la mia bocca, lo faccio scendere in gola fino alle palle in colpo solo , con un suo urlo di piacere, inizio a succhiarl , a succhiare quella cappella sanguinea, a leccare quella vena così evidente centrale sul suo lungo cazzo e ancora in gola. lui è incredulo di come un uomo potesse fargli un pompino così divino. si stende sul bagno asciuga a pancia in su apre le gambe e mi chiede di continuare di non fermarmi a spompinarlo come nessuno lo avevo fatto mai. era steso li davanti a me , le onde lo bagnavono , salivono sul corpo e scendevono lasciando quelle righe d'acqua , come sborra fresca e trasparente sul suo petto sul suo addominale scolpito. io continuo a leccarlo a giocarci con la lingua intorno alla sua cappella, dentro il suo taglio, scendo sulle palle ormai tese alte e dure, grosse e piene di calda sborra, le prendo in bocca le succhio come teneri acini d'uva ma ho voglia del suo culo di gustarmi quel buco del culo che tanto mi richiama. scendo con la lingua, alzo le sue gambe ed inizia il gioco. ancora di più lui esplode, ripetendo che mai nessuno lo aveva leccato e che stava godendo da dio, lo giro, lo stendo a pancia in giu per assaporare meglio l'orifizzio di quel melone ancora acerbo. le onde continuano ad infrangersi sul suo corpo, salgono su quel culo e scendendo l'acqua passa tra le sue chiappe aperte dalle mie mani: è uno spettacolo unico. seguo il percorso dell'acqua aiutandomi nel bagnare quel dolce perfetto buco, ci sputo sopra continuo a leccare, infilo il primo dito e poi il secondo, lui non ce la fa più si contorce dal piacere steso come un balenottero arenato sulla sabbia in preda al suo carnefice quando ad un tratto alza la testa e dice "fammi tuo, scopami ti prego, fammi sentire il tuo cazzone dentro, fammi godere". non me lo faccio ripetere due volte: il mio cazzo ormai dolente da tutto il tempo che era in tiro, si prepara a penetrare quel prelibato culo; il buco è bello bagnato, le onde del mare mi aiutavono a mantenerlo bagnato. inizio ad infilarlo lentamente, entra la cappella, lui si torce, gli fa male, esita, non sa se continuare. gli dico stai calmo rilassati e fidati di me; si rilassa, lentamente entra tutto dentro fino alle palle che sbattono sul suo culo, mi fermo due secondi dentro per farlo sentire bene e per ambientarsi. lui è in estasi, geme, io mi eccito ancora di più, cresce dentro il mio cazzo si gonfia ed inizio a muovermi lentamente avanti ed indietro, dentro e fuori, sempre piu veloce, con colpetti più forti,sempre di più, fino a quando presi entrambi ormai dalla passione ci lasciamo andare ad una scopata memorabile. risuonava l'eco dei miei fianchi che sbattevono sul suo culo, su quella spiaggia ormai deserta. mentre era a pancia in su con le sue gambe sulle mie spalle ed io che continuavo a scoparmelo, lui viene abbondante sul suo petto, uno skizzo lungo che supera la sua testa, un altro ed un altro ancora ed uno ancora: 7-8 skizzi di calda abbondante sborra invadono i suoi capezzoli il suo petto. se la stende con la mano sulla pancia. tiro fuori il mio cazzo mi sego su di lui e vengo anche io sopra la sua sborra ancora fresca e densa. con le mani intrise della sua sborra mi accarezza il petto, mi sporca di sborra, e con l'altra mi stringe le palle... ora è il mio turno e mescolo la mia sborra con la sua, accarezzando dolcemente quei piccoli capezzoli ancora turgidi. mi stendo su di lui e ci baciamo a lungo rotolando sul bagno asciuga; avevamo ancora i cazzi duri nonostante avessimo da poco sborrato. mentre era su di me e mi bacia,
un'ondata di calore pervade la mia pancia ed il mio inguine: mi stava piscando addosso stretto a me mentre mi baciava. è stata una sensazione unica, era la mia prima volta che facevo del pissing . preso dall'attimo anche io iniziai ad urinare addosso a lui sempre stesi sul bagno asciuga e ci baciavamo, era un qualcosa di unico e divino. ormai sporchi ed impanati cone due cotolette dalla sabbia ci buttiamo in mare e ogniuno lavò l'altro e questa volta fu lui a prendermelo in bocca, si era ammosciato un pò, ma bastò sentire il calore della sua bocca per farmelo rindrizzare nuovamente, era fantastico. così in acqua ci segammo abbracciati l'uno all'altro e per la seconda volta ci donavamo i nostri umori, la nostra sborra nata dal piacere unico .

una grande risata abbracciati usciamo dall'acqua ci rivestiamo e andiamo via, io ancora incredulo dell'accaduto. lui mi ringrazia per la splendida serata: erano anni che non si divertiva così e soprattutto mi ringraziava della splendida esperienza omosessuale che aveva provato per la prima volta. ancora un bacio e ciao.
il pomeriggio dopo lo ritrovo al bar con la ragazza, passo, li saluto, mi fermo con loro a prendere un caffè e nel mentre che la sua ragazza va in bagno mi dice che lui è ancora innamorato della sua ragazza, che quella notte si è fatto prendere da emozioni che aveva represso da anni, dalle superiori, da quando si era fidanzato con le , che non ci sarebbe stata una seconda volta ( dentro di me dico ecco ritorna lo stronzo di prima ) e aggiunge "cmq grazie so stato benissimo sei fantastico" ... :D wow meno male stronzo ma simpatico :D.
da allora siamo rimasti in ottimi rapporti con tutti e due.
questa estate non sono venuti in vacanza qui da me perchè lei è incinta aspettano un bambino e di quella notte non abbiamo più parlato.
Rimarrà il nostro segreto, e come testimoni avremo la luna ed il mare di una notte di mezza estate.
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